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Dall'età romana al 1300

568 I longobardi occupano l'Italia settentrionale. Anche la regione benacense cade sotto il loro dominio.La loro presenza pare concentrarsi attorno a Sirmione e Garda, posizioni strategiche, probabilmente già dotate di fortificazioni. Tardivo, è invece, con ogni probabilità, il loro insediamento nel basso lago, mentre non ne sono rimaste tracce nell'alto.

590 I Franchi attraversano la regione incendiando Malcesine e saccheggiando soprattutto i paesi ai piedi del Baldo.

603 I Longobardi conquistano Mantova: il territorio alto-mantovano viene aggregato a quello controllato da Sirmione.

893 Berengario, da pochi anni re d'Italia, concede al monastero veronese di San Zeno terre nelle vicinanze di Lazise e la corte di Meleto presso Bardolino, nella quale sono presenti numerose piante d'olivo. Allo stesso monastero passeranno pochi anni dopo, per volere del sovrano, terreni collocati all'interno di Torri, sotto il castello.

963 Incoronato imperatore l'anno precedente a Roma, Ottone I conquista Garda, dove si erano arroccati i figli di Berengario II, ultimo re d'Italia.

1016 A questa data risale la prima documentazione relativa alla Pieve di Santa Maria in Salò. Pare tuttavia che già prima dell'anno mille fossero sede di pievi, oltre alla stessa Salò, Tremosine, Gargnano, Toscolano e Maderno.

All'inizio dell'XI secolo l'imperatore Enrico II crea la contea di Garda e l'assegna ad un suo fedele, Tadone. Al castello di Garda fa capo tutta la costa da Malcesine alla Lugana. Contemporaneamente, l'imperatore attribuisce poteri comitali al vescovo Udalrico I e così ha inizio il principato vescovile di Trento.

Nel XIII secolo le lotte fra lo schieramento guelfo e quello ghibellino, già delineatisi nel secolo precedente, si fanno più aspre e, nella regione gardesana, si complicano nel conflitto tra opposte fazioni veronesi. Alcuni diplomi concessi dall'imperatore a Manerba, S. Felice di Scovolo e Maderno sembrano testimoniare il fatto che i paesi del basso lago e della sponda occidentale - probabilmente animati dalla volontà di difendere la loro indipendenza da Brescia, di parte guelfa - sono schierati a favore della parte ghibellina.

1207 A Verona il partito ghibellino dei Monticoli (o Montecchi) è battuto da quello dei Conti: la Gardesana (con questo nome, già dalla metà del XII secolo, viene designata la sponda orientale) viene coinvolta nelle guerre civili combattuta fra le fazioni veronesi ed è in questo contesto che si affermerà nella seconda metà del secolo la signoria degli Scaligeri. I capi del partito dei Monticoli, cacciati dalla città, trovano rifugio nel castello di Garda; in seguito occupavano il castello di Peschiera, dove vengono assediati. Catturati due anni dopo, i capi dei Monticoli vengono consegnati prigionieri a Ottone IV, il quale si fa consegnare anche la stessa rocca di Garda nell'intento di riaffermarne la dipendenza diretta dall'impero. Gli scontri hanno provocato seri danni nelle campagne: nel 1219 avrà luogo un processo relativo al danneggiamento di un grande numero di olivi presso Lazise appartenenti agli Spiciani, una ricca famiglia veronese.

Attorno al 1220, secondo la tradizione, S. Francesco d'Assisi fonda un monastero nell'attuale isola di Garda.

1275 La rivolta di Manerba, Scovolo e di altri paesi del basso lago (pare intenzionati a passare con Mantova e Verona) viene domata con la forza da Brescia. Per timore di seguire la stessa sorte Limone, Tremosine e Tignale offrono la loro sottomissione al vescovo di Trento.

1276 I signori di Verona organizzano una spedizione militare contro Sirmione, per ottenerne l'obbedienza. E' in questo periodo che si afferma la signoria degli Scaligeri: essa, per quanto riguarda la regione gardesana, si baserà da un lato sul controllo dei castelli e dall'altro su quello del commercio in entrata e in uscita dei prodotti alimentari. L'obiettivo non sarà quindi solo quello di controllare militarmente ma anche di assorbire economicamente la zona.

1284 Brescia riconquista, attorno a questa data, Limone, Tremosine e Tignale che erano passate sotto il dominio del vescovo di Trento. Con il trattato di Bolzano, fra il vescovo Trentino e il conte del Tirolo, l'amministrazione del territorio trentino - e quindi anche di Riva - passa al secondo, cui fanno atto di sottomissione anche i signori d'Arco.


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Data di pubblicazione
20 May 2022

Ultimo aggiornamento
2022-06-10 15:38:30