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Età romana

I Cenomani si sottomettono ai Romani nel 197 a.C.: il Garda aveva fatto parte del loro territorio fin dal IV secolo. Ad essi, come agli altri transpadani, nell'89 a.C. il Console Gneo Pompeo Strabone concede i diritti riconosciuti agli abitanti delle città latine. 40 anni dopo Brescia ottiene la cittadinanza romana: la città e la sponda occidentale del Garda, comprese Riva e Arco, vengono attribuite alla tribù Fabia; Verona e la sponda orientale alla tribù poblilia.

Nel corso dell'età romana il territorio benacense si strutturerà in organismi amministrativi minori: i pagi.

In età imperiale sono probabilmente già presenti strutture difensive a Lonato, Sirmione, Lazise, Torri del Benaco e Malcesine, tra i cui scopi c'è forse quello di limitare l'influenza bresciana alla costa occidentale.

Il lago assicura le comunicazioni con il nord, mentre la via di terra più frequentata è quella che collega Brescia a Desenzano, Peschiera e Verona; una sua diramazione raggiunge Salò.

Attorno al 243 si verifica, secondo la tradizione, il primo terremoto ricordato sul Garda. La leggenda vuole che in conseguenza di esso la città di Benaco sia scomparsa nelle acque del lago, a poca distanza di Toscolano. Sempre stando alla tradizione, i vescovi di Verona e di Trento, Zeno e Vigilio, evangelizzano nel IV secolo la popolazione benacense.

Nel secolo successivo Sirmione diviene il centro di un distretto amministrativo, militare e giurisdizionale denominato fines Sermionenses.

Esso abbraccia i territori delle due sponde del lago raggiungendo a nord Arco e spingendosi a sud verso Mantova.


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Data di pubblicazione
20 May 2022

Ultimo aggiornamento
2022-06-10 15:38:30