Descrizione
Da Garda Post:
La guerra dell’acqua tra il grande fiume e il grande lago segna un punto a favore di quest’ultimo.
Lo annuncia Pier Lucio Ceresa, direttore della Comunità del Garda: «È stata accolta la nostra proposta di non aumentare la quantità d’acqua in uscita dal lago. Il deflusso rimarrà di 80 metri cubi al secondo».
Eppure il Garda ha corso un bel rischio, visto che l’Autorità di bacino del Po aveva chiesto di aumentare la quantità d’acqua in uscita dal lago di ulteriori 25 mc/s fino al 7 agosto e di 10 mc/s fino al 16 agosto, con l’obiettivo di “far fronte alla criticità – ha scritto l’Autorità di Bacino del fiume Po – determinata dalle ridotte portate nel tratto terminale del fiume Po che causano in corrispondenza dei rami del delta un rilevante fenomeno di risalita del cuneo salino con pesante compromissione dei prelievi ad uso irriguo e possibilità di interessamento della centrale di potabilizzazione di Ponte Molo”.
Se il delta del Po è in sofferenza per una situazione di siccità che mette a rischio l’economia agricola della zona, il Garda non sta messo tanto meglio.
«Il lago è già basso – spiega Ceresa -, non avrebbe potuto sopportare questo ulteriore prelievo». Con il livello che oggi misura 66 cm (solo una trentina sopra la misura di allerta) e che scende di un paio di cm al giorno, si rischia di compromettere la stagione turistica (navigazione pubblica e spiagge) proprio nel suo momento clou.
La posizione della Comunità del Garda è stata condivisa dai vertici dei consorzi turistici del Garda bresciano, trentino e veronese.
Qui, sul sito della Comunità del Garda, puoi vedere la situazione dei livelli del lago, registrata giornalmente.