Descrizione
E' morto a Toscolano Maderno Toti Codispoti, batterista che ha suonato con molti nomi famosi della musica.
Dal "Giornale di Brescia" 25 gennaio 2017
articolo di Alessandro Carini
Ha dato il ritmo a «Stessa spiaggia stesso mare», ha suonato mille volte «Nel blu dipinto di blu» ed ha concluso la sua vita con gli occhi puntati sull’azzurro del lago.
Maderno ha dato l’addio a Salvatore Codispoti, 82 anni, per tutti «Toti», il batterista di Domenico Modugno. Sul Garda era tornato ad abitare (dopo un primo soggiorno negli anni Ottanta a Cecina) nel 2006, dopo una vita dedicata alla musica a diverse latitudini, dall’America Latina alla Danimarca. E sul Benaco non aveva mai
smesso di suonare, partecipando attivamente alle esibizioni della banda cittadina «Giuseppe Verdi» di Toscolano Maderno, diretta dal maestro Valter Rosa. Quella banda che ha accompagnato con le note il suo commiato, nella parrocchiale di Maderno dove sono stati celebrati i funerali.
Tra Calabria e Alto Adige. Nato in Calabria da papà calabrese e madre americana, già dopo tre giorni fu trasferito a Merano, dove i genitori in realtà già vivevano, ma l’erede di famiglia doveva venire alla luce nella terra d'origine, i nonni ci tenevano... Già all’età di 14 anni cominciò a suonare, a 16 le prime esibizioni in pubblico. Poco prima aveva interrotto gli studi superiori (i genitori l’avrebbero voluto medico) per dedicarsi completamente alla musica: studiò il pianoforte, ma poi, «fulminato» da un assolo di Gene Krupa ammirato
in un film, passò alla batteria.
Fiori. Quello strumento non lo abbandonò più. «Io non picchio sui tamburi, voglio creare delle melodie» dichiarò nel 1988 al Giornale di Brescia, in occasione di un concerto jazz con Romano Mussolini. Una delicatezza che ben si sposava col vezzo di tenere vicino alla batteria un mazzetto di fiori, da
annusare traun pezzo e l’altro chiudendo gli occhi. La passione per la musica lo portò a Milano e in Liguria. Incontri artistici che lo fecero crescere e conoscere.
Così, nella seconda metà degli anni Cinquanta, divenne il batterista di Domenico Modugno, con il quale fece
diverse tournée. Lavorò molto anche con Johnny Dorelli.
Poi, nel ’63, il grande successo con«Stessa spiaggia stesso mare» di Piero Focaccia, che lui preferiva attribuire, come ricordano la moglie Franca ed il figlio Claudio, ad Enzo Leuzzi.
Ora in riva al lago tacciono piatti e tamburi, e non è solo l’attesa per l’estate.