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CLIMA & TERRITORIO. A dicembre si è registrato il - 97% di precipitazioni rispetto al 2014. Anche il lago di Idro e il Sebino sono in apnea. Allarme siccità, il Garda blinda l’«oro azzurro». Il segretario della Comunità «No al ritocco dei deflussi». Per Coldiretti è emergenza: «Colture di pianura a rischio».
Articolo di Luciano Scarpetta
da Bresciaoggi del 22 dicembre 2015
«Per quest’anno abbiamo già dato». Non si ripeterà anche nella stagione invernale la querelle tra Comunità del Garda e Aipo per i deflussi delle acque del Garda verso le pianure del mantovano. Il perdurare della siccità, il 97% in meno delle precipitazioni rispetto alle stesso periodo dell’anno scorso, ha abbassato il livello del Po mettendo in serio pericolo le colture di mais e riso. «Per il bacino benacense – afferma il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa - non c’è in ogni caso pericolo di nuovi aumenti della portata verso la pianura».
Da settimane non piove in montagna né in pianura e le previsioni per i prossimi giorni danno ancora bel tempo. «Da oltre un mese – rileva Ceresa - anche sul bacino Gardesano non cade una goccia d’acqua e nonostante questo il lago sta tenendo dignitosamente dopo mesi difficili». Il livello delle acque è attestato da giorni sui 60 centimetri sopra lo zero idrometrico e le uscite alla diga di Salionze sono regolate a 14 metri cubi al secondo. «É il minimo vitale - chiarisce Ceresa -. Se fosse richiesto un aumento dei deflussi, ci opporremo fortemente: c’è il rischio di compromettere tutta la prossima stagione».
Proprio il tema dei livelli delle acque del lago, gestito da un disciplinare risalente agli anni ’60, è una delle priorità inserite nell’agenda del nuovo direttivo della Comunità del Garda guidato da un paio di mesi dalla deputata di Forza Italia, Mariastella Gelmini. La ritrovata compattezza tra i Comuni delle tre sponde del lago potrebbe agevolare la modifica del regolamento di gestione delle acque.
L’allarme per il devastante effetto combinato di siccità e smog è lanciato anche dalla Coldiretti. «L’assenza di precipitazioni - sottolinea Ettore Prandini nella duplice veste di presidente di Coldiretti Brescia Lombardia e vicepresidente nazionale –, oltre ad inquinare l’aria mina le risorse idriche indispensabili nella fase di crescita delle coltivazioni». Oltre al Garda sono sotto i livelli stagionali anche il Sebino e l’Eridio. «Una situazione critica per un bacino “culla“ del 35 % della produzione agricola che è fortemente dipendente dalla disponibilità di acqua», continua Prandini. Brescia è specchio di un’emergenza nazionale.
Secondo un monitoraggio della Coldiretti sui dati Ucea, in tutta la penisola nella prima decade di dicembre è caduto il 91% di acqua in meno rispetto alla media, dopo un mese di novembre con piogge dimezzate (-49%).