Descrizione
Casartisti, dopo 36 anni finisce l’era di Pivetti
Il direttore, con una lettera ai tre comuni consorziati, lascia l’incarico: «Troppi impegni, ho deciso di chiudere questa pagina straordinaria»
«Credo sia giusto, dopo 36 anni di attività di coordinamento, raggiunti e celebrati i 50 anni della Casa, lasciare ad altri il compito di proseguire nel lavoro fatto e misurarsi con le sfide del futuro...»
Con la lettera inviata ai tre comuni consorziati nella Casa degli Artisti “Giacomo Vittone” di Tenno, il direttore Franco Pivetti annuncia la rinuncia all’incarico di coordinamento della Casa dopo 36 anni, con una parentesi di alcune stagioni negli anni Novanta.
La lettera d’addio a Casartisti (non gli piace parlare di dimissioni) contiene un bilancio morale di questi magnifici 36 anni, quando la stessa Casa ha appena celebrato con una serie di iniziative e quattro mostre documentarie i suoi primi cinquant’anni di attività.
Un traguardo indubbiamente di grande prestigio e suggestione, sottolineato anche dal ricco catalogo che raccoglie in 140 pagine la maggior parte degli eventi, mostre, conferenze, corsi d’arte e di aggiornamento, concerti, performances e manifestazioni che hanno caratterizzato la storia di Casartisti, specialmente dagli anni Ottanta in poi.
Abbiamo incontrato Franco Pivetti per parlare anche del futuro di Casartisti, oltreché delle dimissioni. «Non si può servire due padroni insieme, prima o poi i nodi vengono al pettine e bisogna scegliere...», esordisce Franco.
Il motivo principale è dunque quello professionale: «Altri impegni professionali, artistici e culturali, mi consigliano di chiudere così – vorrei dire in bellezza – questa pagina straordinaria, difficile, faticosa
ma anche indimenticabile della mia vita professionale.
Ho troppi impegni, poi vedo che alla Casa si arrangiano da soli, il che è motivo di orgoglio da parte mia, vuol dire che ho seminato bene!”
Attualmente Franco Pivetti è impegnato su almeno 4 fronti: la mostra di xilografia a Modena, la mostra di Natale, una mostra a Padova e un’altra a Pende sull’arte contemporanea.
Ma Franco è reduce da altre due mostre, le personali di Roma, “Analisi di un cervello” curata da Giorgio Di Genova a S.Nilo, e “Il Pianeta” al Mitreo.
La stagione impersonata da Franco Pivetti si contrassegna indubbiamente per i collegamenti nazionali e internazionali. «In effetti ho instaurato una serie di rapporti con l’arte contemporanea di estremo valore.
Sarebbe un vero peccato se andassero perduti per il prosieguo della casa degli Artisti.»
Le preoccupazioni di Franco vanno nella direzione del futuribile della Casa: «Spero che i successori non diano un taglio troppo locale a Casartisti, che rovinerebbe il percorso di apertura verso i fenomeni d’arte nazionali e internazionali.»
A questo punto il lascito di Franco Pivetti si allarga a tutta l’azione della Casa: «Spero che si prendano in esame l’archivio storico, le opere in deposito, soprattutto i legami con la Fondazione».
Quindi nessuna remora in queste dimissioni, pardòn, lettera d’addio, da parte di Franco Pivetti. Anzi, attenzione tutta rivolta al futuro della Casa: «Mentre scrivo queste righe e parlo con te, la Casa ospita l’ultima manifestazione da me ideata, realizzata e allestita, ancora una volta pensata per le scuole. La prima invece
risale a 36 anni fa...».