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Costermano diventa Costermano sul Garda

I risultati del referendum consultivo
Data di pubblicazione: 24 May 2016

Descrizione

Articolo da L'Arena del 24 maggio 2016

Risultato netto nel referendum consultivo voluto dal sindaco: ha votato il 50,7 degli aventi diritto. Vincono i «sì», cambia il nome. Il paese approda «sul Garda»

Il sindaco Passarini: «Una scelta che guarda al nostro futuro».
I contrari: «Adesso vedremo se quanto promesso si realizzerà».

La gente è d’accordo sul cambio di nome del proprio paese. La maggioranza ha detto sì», all’aggiunta della specificazione «sul Garda» al nome del Comune di Costermano. Lo ha sancito il referendum consultivo tenutosi il 22 maggio, dalle 7 alle 22. Al termine dell’orario fissato è subito iniziato lo spoglio durato
fino alle 23,20 circa.

A Costermano gli aventi diritto sono 2976: 1476 maschi e 1500 femmine, il totale dei votanti validi è stato di 1504, il 50,739%.

I «sì» sono stati 1000, con percentuale del 66,489. I «no» sono stati 504 con percentuale del 33,511.
Due le schede bianche, non indicate sul sito, www.comunecostermano.it dove i dati sono pubblicati.

Il referendum regionale consultivo, per essere valido, non prevede quorum: ma questo lo avrebbe avuto.
Commenta il sindaco Stefano Passarini, che ha vinto la sua causa iniziata quand’era assessore al turismo nel 2011, osteggiata dalla minoranza «Cittadini consapevoli per Costermano». «Risultato straordinario. Innanzi tutto sono soddisfatto per la partecipazione: non era scontato che, per un referendum locale, in una giornata quasi estiva, tanti partecipassero.

Poi il risultato straordinario del sì. Pure non scontato perché l’argomento era molto delicato. Questo voto guarda avanti. Testimonia che i cittadini chiedono all’amministrazione scelte coraggiose perché la preoccupazione per il futuro dei propri giovani è assai sentita. Ringrazio tutti, anche chi ha votato “no“, voto che rispetto e che servirà all’amministrazione per fare ancora meglio. Grazie ovviamente chi ha votato sì».

A Castion e Marciaga il 75% circa, Ad Albaré il 68 %, a Costermano il 57%. Tutte le località hanno avvalorato la bontà del progetto «che rilancia il paese a costo 0». Aggiunge l’assessore al turismo
Sara Squarzoni: «Sono felice di condividere coi cittadini il successo di questo referendum che porterà a Costermano maggiore visibilità e senso di appartenenza al Garda. Abbiamo ricevuto tanti complimenti e ringraziamo quanti sono stati con noi».

Claudio Cabilli, vicepresidente della Confcommercio e portavoce dei ristoratori di Costermano, aggiunge: «Il sì è una buonissima decisione. Significa che i cittadini hanno capito che la specificazione “sul Garda“ avrebbe dato più visibilità al paese suoi siti internet. Io e i miei fratelli lavoriamo nei settori ristorativo ed alberghiero e abbiamo riscontrato che l’80 per dei nostri ospiti, soprattutto a livello camere, ci contatta dopo aver cliccato “Garda“. Avviene ora che la specificazione non appare. Quando apparirà, la caratteristica turistica di Costermano sarà ancora più evidente. Essendo il paese più esposto al turismo, tutti ne guadagneranno in termini di lavoro». Francesco Tondini, rappresentante degli albergatori del paese: «Scelta strategica per le strutture alberghiere per le quali il “Garda“ è un “marchio“. Decisione che andrà a vantaggio anche degli altri commercianti. Inoltre, creando più turismo, si lavorerà maggiormente, per cui si avrà più bisogno di forza lavoro».

Chiude Barbara Gelmetti, dell’opposizione: «Siamo dispiaciuti per il risultato ma abbastanza soddisfatti della
percentuale ottenuta. Un terzo dei residenti ha detto “no“ alla variazione del nome. Siamo soprattutto contenti della percentuale nel capoluogo (43%), che esprime il pensiero degli abitanti originari:
qui i residenti sono soprattutto cittadini nati e cresciuti nel paese da generazioni. Siamo invece amareggiati per come si è svolta la compagna elettorale, con giornate di propaganda sovrapposte alle
nostre e volantinaggio nelle scuole statali, spiaciuti che il sindaco abbia scritto che la nostra posizione è frutto di disinteresse e chiusura preconcetta. Ma abbiamo diritto a pensarla diversamente. Attendiamo i fatti concreti della variazione, che, secondo le promesse del sindaco, dovrà portare 60mila presenze turistiche in più, aumento dell’occupazione e un futuro migliore per i nostri figli. In ogni caso la percentuale di chi non è andato, circa il 50%, indica che non era interessato alla variazione».
E adesso? «L’esito va comunicato in Regione. Sarà cura del Consiglio Regionale chiudere l’iter della legge 110, sul mutamento di denominazione. Iter che dovrebbe concludersi in un paio di mesi», ragguaglia Passarini

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Data di pubblicazione
24 May 2016

Ultimo aggiornamento
2022-07-15 17:17:45