Descrizione
Giornate Fai di Primavera, le proposte gardesane
Scritto da: redazione GardaPost
2016/03/16 10:23 AM
LAGO DI GARDA – Il Lazzaretto di Salò, la Chiesa di San Martino a Gargnano, l’ossario di Custoza, Palazzo Beschi a Castiglione delle Stiviere … ecco le proposte gardesane delle Giornate di Primavera del Fai.
Salò (BS): il lazzaretto di San Rocco
Il lazzaretto di San Rocco, uno dei tre monumenti nazionali di Salò (al pari del Duomo e di Palazzo Martinengo), apre le porte al pubblico per la Giornata di Primavera del Fai sabato 19 e domenica 20 marzo, con visite guidate in programma dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Non serve prenotare, basta presentarsi al banco Fai allestito all’ingresso del lazzaretto. Le visite saranno condotte da studenti-ciceroni del Fermi e del Battisti. Un’occasione davvero ghiotta per scoprire il fascino di questo luogo suggestivo, un complesso costruito a partire dal 1484 per tutelare la città dall’incubo della peste. Il lazzaretto, in piena efficienza dalla metà del XVI secolo, fu il perno di una strategia di difesa sanitaria che Salò mutuò dalla Repubblica di Venezia, antesignana nell’arte di prevenire e fronteggiare le epidemie. Qui venivano isolati gli ammalati ed erano sottoposti a quarantena i forestieri e le merci provenienti da territori sospetti.
Annessa al lazzaretto venne realizzata, nel 1514, la cappella dedicata a S. Rocco (protettore degli appestati) e in tempi successivi, tra il 1825 e il 1853, il cimitero del Vantini. Nel 1859 vi trovarono sepoltura i feriti delle battaglie di San Martino e Solferino, che, ricoverati all’ospedale di Salò, non riuscirono a sopravvivere. Il lazzaretto si articola in più spazi: il corpo maggiore con le camere per i ricoverati, il lapidario, la piccola chiesa, il cortile in cui si disinfettavano le merci e, durante le epidemie, si scavavano le fosse comuni in cui venivano sepolti i morti di peste. Chi volesse saperne di più può recuperare il volumetto recentemente scritto dal prof. Giuseppe Piotti, storico e archivista salodiano. Ricordiamo infine che l’Amministrazione comunale ha destinato alla sistemazione del lazzaretto di San Rocco 2 milioni e 320mila euro che deriveranno dalla convenzione urbanistica relativa al trasferimento della Tavina.
Le visite guidate, a cura degli Amici della Fondazione Ugo da Como, sono in programma solo nella giornata di sabato 19, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 (l’ultimo gruppo entra 30 minuti prima dell’orario di chiusura). È possibile effettuare anche visite guidate in lingua inglese e tedesca.
L’edificio, frutto di un “ammodernamento” affidato a Vantini, rappresenta un unicum abbastanza significativo all’interno delle architetture neoclassiche sul nostro territorio (Vantini si occupò, sul lago, del cimitero di Salò, della Villa Lechi sull’isola di Garda, della purtroppo recentemente distrutta farmacia Pirlo di Salò).
Eccezionalmente, e grazie alla felice collaborazione del Parroco Don Carlo Moro, sarà possibile accedere -per piccoli gruppi- anche all’attico di controfacciata della Chiesa (concepito per il coro e per le messe cantate) che consente una vista mozzafiato sull’interno monumentale della chiesa, fortemente ispirata al Pantheon di Roma.
L’ossario si erge sul colle Belvedere. Coi suoi quasi 40 metri di altezza, mostra a tutto il circondario la sua forza e il suo intrinseco significato. Eretto nel 1879 per volere di Don Gaetano Pivatelli, accoglie le spoglie dei caduti della prima e della terza guerra di indipendenza Italiana (rispettivamente 1848 e 1866). Il monumento, realizzato dall’architetto Giacomo Franco, presenta una base larga circa 10 metri dalla forma ottagonale con quattro grandi scalinate, da cui si erge l’obelisco vero e proprio, alto circa 17 metri e composto da pietra tufacea del monte Ongarine.
La residenza dei nobili Da Vico, recentemente restaurata, viene eretta alla fine del XVIII secolo e rimane incompiuta passando alla famiglia Terzi dall’inizio del XIX secolo.
Ora sede municipale, contiene al pianterreno una salone con quattro grandi tempere alle pareti e una signorile scala in marmo.
Anche il primo piano è impreziosito da un salone affrescato con motivi mitologici che oggi viene usato per celebrare i matrimoni.
In sinergia con le delegazioni di Bergamo, Brescia e Trento.
Luigi Beschi, volendo lasciare in eredità ai figli due abitazioni nel centro di Castiglione delle Stiviere, incaricò Rodolfo Vantini di trasformare gli edifici preesistenti a poche decine di metri sulla stessa via. L’architetto ricompose la disposizione degli ambienti e progettò nuove facciate secondo uno stile alla moda. Gli interni sono tutti elegantemente decorati con pitture di gusto romantico e neogotico. Per il Palazzo al civico 2 si vedono del Vantini il porticato e lo scalone esterno.
Visite guidate a cura dei volontari FAI e Apprendisti Ciceroni®
Info: www.giornatefai.it