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L’Unesco premia le mura di Peschiera: "Patrimonio dell’umanità".

Data di pubblicazione: 11 July 2017

Descrizione

L’Unesco premia le mura di Peschiera: «Patrimonio dell’umanità». A Cracovia il summit riconosce l’importanza delle fortificazioni veneziane: oltre al presidio veronese, riconoscimenti anche per Palmanova e Bergamo

La splendida città fortezza di Palmanova voluta dalla Serenissima per difendere la cristianità dalla furia degli ottomani, le alte mura di Bergamo con i loro passaggi sotterranei, le 200 bocche da fuoco e le cannoniere. E poi gli alti muraglioni bastionati di Peschiera del Garda, che sembrano nascere direttamente dalle acque del lago. Diventa Patrimonio dell’Umanità, gioiello da tutelare come Pompei o la valle dei Templi di Agrigento, la rete delle opere difensive veneziane, che l’Unesco, riunito in questi giorni a Cracovia ha deciso di inserire nella sua prestigiosa lista.

Entusiasta il presidente del Veneto, Luca Zaia: «La forza, le gesta, la sapienza, la bellezza della Serenissima non hanno tempo: è una storia che non conosce la parola fine, il fascino di un’eredità incommensurabile i cui segni sono presenti entro e fuori i confini del Veneto, entro e fuori i confini dell’Italia. Con questo riconoscimento si afferma che oltre a Venezia sono patrimonio dell’umanità anche le emozionanti vestigia di cui ha disseminato lo Stato da Mar e lo Stato da Tera e non di meno quella ricchezza immateriale prodotta nei secoli dalla Repubblica Veneta, fatta di democrazia, buongoverno, attenta gestione dei suoi territori».

Le architetture di difesa della Repubblica di Venezia, sono opere di tipologia diversa - tra cui sistemi fortificati, città-fortezze, forti isolati - destinate a proteggere le attività commerciali sulla terraferma e in Adriatico vennero fatte tra il XV e il XVII secolo. Furono erette a livello transnazionale ed esteso oltre 1.000 km, formato da nove componenti (Bergamo, Peschiera del Garda, Palmanova e Venezia, Zara, Sebenico, Curzola, Castelnuovo e Cattaro) suddivise in tre stati (Italia, Croazia e Montenegro) affacciati sul mare Adriatico. La selezione di questi luoghi riflette la storica suddivisione dei domini veneziani in Stato di Terra (Italia) e Stato di Mare (Croazia e Montenegro), affacciati sul Mare Adriatico un tempo noto come «Golfo di Venezia».

Le fortificazioni di Peschiera hanno origine con la repubblica di Venezia. Quando quest’ultima, nel Quattrocento, si impossessò della piazzaforte di Peschiera decise di rinnovare le fortificazioni. Già nel 1547 la Serenissima, in particolare con il provveditore di Salò Marcantonio Morosini, aveva preso coscienza dell’improrogabilità dell’intervento in un sito esposto alle mire degli imperiali. Morosini aveva sottolineato la particolare posizione geografica di Peschiera, la cui perdita avrebbe determinato non solo un danno economico in termini di mancato controllo doganale delle merci provenienti dal nord Europa, ma anche una ben più tragica divisione in due del dominio di Terraferma, essendo Peschiera disposta nel lembo di terra compreso tra il lago di Garda e il confine mantovano.

Morosini quindi propose di creare un impianto pentagonalecon baluardi angolari, a cavallo del fiume in modo da inglobare la vecchia struttura; uno schema molto vicino a quanto poi effettivamente realizzato. Nell’agosto del 1549 iniziò la costruzione della nuova fortezza il cui primo assetto, «di lotte et terreno per mettere il detto luogo con ogni prestezza in sicurtà», venne concluso entro pochi mesi. Pertanto la cinta venne terrapienata e bastionata su progetto redatto da Guidobaldo della Rovere, i cui lavori furono affidati a Michele Sanmicheli. Questa nuova cinta fortificata alla moderna seguiva l’andamento di quella medievale, quindi con 5 lati ma con 5 angoli protetti da bastioni. Lungo la cinta vennero inoltre aperte due porte, porta Verona e porta Brescia. Intorno alla metà del Cinquecento la Rocca Scaligera venne modificata e terrapienata per adattarla all’uso delle artiglierie. Ad inizio Seicento si procedette ad altri restauri. Nel 1797 la fortezza passò sotto il dominio dell’Impero austriaco: l’Austria rafforzò le difese, poi i francesi perfezionarono le opere verso oriente, e quindi verso il nemico austriaco che ritornatone in possesso costruirono altri due fortificazioni militari.

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Data di pubblicazione
11 July 2017

Ultimo aggiornamento
2022-07-15 17:17:45